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lunedì 9 febbraio 2015

Elisabetta I di Inghilterra

Breve autobiografia (semiseria) di Elisabetta Tudor che stiamo studiando in questo periodo


La regina Elisabetta I in un fumetto
Sono Elisabetta Tudor e sono nata a Greenwich, il  7 settembre 1533. Alla mia nascita, mio padre (per chi non se lo ricorda un tale chiamato Enrico VIII)  non era molto entusiasta perché desiderava un figlio maschio (... e nella culla mi ha messo un fioretto... ah scusate... quella era Lady Oscar) per assicurarsi la successione al trono. Ai vostri occhi la sua sembrerà quasi una fissazione, ma dovete capire che era solo per un fatto di potere! (a quei tempi non si pensava che una donna potesse ereditare un intero regno... ma le cose cambieranno velocemente!) Infatti, quando si è accorto che mia madre non avrebbe potuto dargli un erede maschio, l'ha fatta uccidere e mi ha abbandonato, ritenendomi figlia illegittima.
Mio padre era il sovrano dell’Inghilterra e il fondatore della religione anglicana. Vi starete chiedendo perché l’abbia fondata. Prima di mia madre si era sposato con Caterina D’Aragona (una parente del potente Carlo V). Dopo che lei ha dato alla luce una figlia femmina (mia sorella Maria), lui l’ha lasciata, ma per la Chiesa cristiana non poteva. Quindi ha rotto i rapporti con la Chiesa di Roma e ha creato una nuova religione: la religione anglicana. Aveva fondato, così, una Chiesa di cui lui fosse il capo e così facendo ha potuto stare con mia madre Anna (Bolena), una cugina di una sua amante (e sì, sembra proprio una... come le chiamate voi adesso? telenovela?!).
Come avrete studiato nel libro di storia (che bello! nei libri di storia ci sono interi capitoli dedicati a me con tante date che voi dovete studiare a memoria... per non parlare di film, telefilm e fumetti... sembra proprio che io sia di moda!), mio padre ha avuto molte donne per farvele visualizzare meglio tutte, ho disegnato questo schema. 

Le "famiglie" di Enrico VIII

Avevo solo tre anni quando ho perso il titolo di principessa e sono stata esiliata nel palazzo di Hatfield insieme a mia sorella Maria. Siamo rimaste lì fino a quando Caterina Parr (ultima moglie di mio padre, ma lo schema lo avete guardato?) ci ha fatto riconciliare con nostro padre. Ho ricevuto un’educazione protestante e ho studiato cinque lingue:latino, greco, francese, italiano e spagnolo (anche le principesse studiano, che credevate!). La governante di cui ho i più bei ricordi è Katherine Champernowen, che per me è stata una grande amica e confidente. Mia madre,prima di morire, aveva raccomandato al sacerdote Matthew Parker di vegliare sulla mia salute spirituale (anglicana, of course!).
Filippo II, dopo la morte di mia sorella (che fu chiamata Mary the Bloody, Maria la sanguinaria, per avere perseguitato i protestanti inglesi), aveva iniziato a corteggiarmi. Io mi rifiutavo di sposarlo perché avevo capito che il suo unico interesse era conquistare più terre possibile (e se l'avessi fatto l'Inghilterra sarebbe diventata una di quelle!). Lui era un tipo arrogante che credeva che con la sua “Invincibile Armata” avrebbe conquistato il mondo. Infatti, dopo il mio rifiuto, è diventato il mio più acerrimo nemico. La sua impresa,però stava per realizzarsi. In mano aveva: Spagna,Portogallo, Paesi Bassi, Province Unite d’Olanda, Fiandre, Ducato di Milano, Regno di Napoli, Regno di Sicilia, colonie in Africa e quasi tutta l’America.
Nel 1581 le Province Unite d’Olanda si erano ribellate e dichiarate indipendenti. Così ho iniziato a parteggiare per loro. Visto che al signorino di Spagna questo non stava bene, nel 1585 tra l’Inghilterra e la Spagna è scoppiata una guerra. 
Intanto avevo accusato mia cugina Maria Stuart di complicità nei complotti contro di me e l’avevo fatta giustiziare nel castello di Fotheringhay. Lei aveva lasciato a Filippo la rivendicazione del trono d’Inghilterra, che secondo lei le spettava.
Nel 1588, l’Invincibile Armata (che si è dimostrata non così tanto invincibile, eh eh... scusate una regina non ride mai!) ha preso il largo per aiutare l’esercito spagnolo ad attraversare il Canale della Manica per invadere la mia Inghilterra. Loro pensavano che una piccola flotta come la mia non avrebbe mai potuto battere la loro. Fortunatamente il giorno in cui arrivarono gli spagnoli, c’era una tempesta (e un bel po' di navi corsare!) e, visto che noi conosciamo meglio le nostre acque, abbiamo avuto la meglio. Mi immagino la faccia che avrà fatto Filippo che si aspettava di sconfiggermi.

Elisabetta I e Francis Drake nella cerimonia di investitura a Sir 
Sotto il mio regno l'Inghilterra ha conosciuto un periodo di forte crescita: è stata fondata la Borsa di Londra, un mercato in cui si vendevano e compravano i prodotti provenienti da tutto il mondo. La flotta inglese è diventata in breve tempo una formidabile arma che teneva alla larga i nemici dalla mia isola e che permetteva di scoprire e prendere possesso di nuove terre (lo sapete che c'è uno stato in America, la Virginia, che è stato dedicato a me?). Il teatro inglese ha conosciuto no dei suoi massimi esponenti... un tale chiamato William Shakespeare...

Il teatro Globe dove venivano messe in scene le opere di Shakespeare

Nell'ultimo periodo sono depressa e solo al pensiero di tornare ai miei incarichi di governo, mi sento svenire. Oramai che sento la morte sempre più vicina, ho deciso di scrivere quest’autobiografia. La mia vita è durata fin troppo e ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di passare tanto tempo sulla Terra. E’ arrivato il momento di abbandonarmi al paradiso. Chiamatemi un prete: ho intenzione di morire.

La firma di Elisabetta su un documento ufficiale
Fui sepolta nell'abbazia di Westminster, vicino a mia sorella Mary.

La tomba di Elisabetta e di sua sorella Maria

Ed ecco la mappa concettuale (per semplificare il tutto?)...


E per chi proprio non ha voglia di leggere...



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